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Santuario di San Michele Arcangelo, Monte Sant'Angelo (FG)


"Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo".

Apocalisse 12,7-8


Il Santuario, posto alla sommità di Monte Sant'Angelo, incantevole località del Gargano situata a 800 metri d'altezza, ha una storia antichissima che si perde nei secoli. Tradizione vuole che venne edificato nel 490, anno successivo alla prima delle tre apparizioni dell'Arcangelo al vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano, avvenute nella grotta sottostante l'attuale luogo di culto. Successivamente, nel VII secolo, divenne santuario longobardo poiché l'Arcangelo incarnava le virtù guerriere del dio germanico Wodan (Odino). Una quarta apparizione avvenne nel 1656 quando San Michele salvò la cittadina garganica dalla peste. Luogo di grandissima devozione religiosa è da secoli meta di pellegrinaggi da ogni parte d'Europa. Si trova sulla cosiddetta Linea Sacra di San Michele, una retta immaginaria che attraversa l'Europa allineando perfettamente sette santuari consacrati all'Arcangelo, unendo idealmente l'Irlanda (Skellig Michael) a Israele (Rovine dell'Eremo del Carmelo). Di questa linea il Santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo rappresenta la quinta tappa. E' tutt'oggi considerato anche una variante della Via Francigena, definita "Via Sacra Langobardorum", che conduceva verso i porti di imbarco per la Terra Santa. La basilica, in stile romanico, ha due portali, uno è del 1395, realizzato da Simone da Monte Sant'Angelo, il secondo, del XIX secolo è un'imitazione del primo. La Porta del Toro, XVII secolo, immette nell'atrio interno. La basilica è costituita da una parte superiore realizzata nel 1273 e dalla grotta vera e propria. In quest'ultima sono ancora riconoscibili le strutture di epoca longobarda e vi è conservata una pregevole sedia episcopale con decorazioni bizantine risalente all'XI secolo. Molto interessante il campanile ottagonale, chiamato anche torre angioina, voluto da Carlo I d'Angiò come ringraziamento a San Michele per la conquista dell'Italia meridionale.



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