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Sala Capitolare della Certosa di Garegnano, Milano

  • Percorsinellignoto
  • 23 giu 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 15 feb 2020

"Vieni! Entra nella Sala di Verità e Giustizia, poiché ci conosci (...) Non ti concedo di passare da me, dice il pannello destro della porta, se non dici il mio nome! "Difensore di Maat" ( "Piatto della Bilancia di colui che innalza la Giustizia") è il tuo nome!"

Libro dei Morti (Papiro di Iuefankh, capitolo CXXV)



Dettaglio dell'affresco nella volta. San Michele Arcangelo sconfigge il demone che cerca di turbare l'atto della pesatura delle anime. L'opera è attribuita al pittore e architetto lombardo Bernardino Zenale (1450-1526). La particolare raffinatezza del tratto e la presenza dell'oculo, che richiama quello realmente presente nella volta della cupola del Pantheon, permettono di azzardare il paragone con la celeberrima Camera degli Sposi del Mantegna. L'Arcangelo, inserito nel gioco prospettico che dona profondità all'oculo, è in tal modo proiettato sullo sfondo di un cielo terso, appena segnato da qualche nube. Con la spada sguainata, serrata nella mano destra, si appresta a colpire il demonio mentre, con la mano sinistra, regge la bilancia con la quale effettua la "Psicostasia" ossia la pesatura delle anime. Sui due piatti della bilancia sono infatti rispettivamente raffigurate le "animule" sottoposte al suo insindacabile giudizio. Il concetto di Psicostasia trae origine dalla cerimonia della pesatura dell'anima, o meglio del cuore poiché in esso si riteneva fosse contenuta, immaginata nella religione dell'antico Egitto e accuratamente descritta nel Libro dei Morti. Ad essa era sottoposto il defunto prima di poter accedere all'aldilà. Al cospetto di Osiride, signore dell'oltretomba, Anubi, divinità delle necropoli, effettuava la pesatura del cuore del defunto posto a giudizio. Se il peso risultava in equilibrio con quello del Maat, simbolo di Giustizia rappresentato graficamente da una piuma, il defunto veniva dichiarato "maa-kheru" ossia "il giusto"e poteva perciò accedere alla vita ultraterrena. Viceversa veniva condannato all'eterno oblio e divorato da Ammit, una sorta di mostro chimerico. Thot, dio della saggezza, era incaricato di annotare scrupolosamente l'esito della pesatura. Dall'antica religione egizia la Psicostasia si trasmise all'Ebraismo, in particolar modo negli scritti apocalittici, e successivamente, in funzione escatologica, nella tradizione islamica e cristiana.

 
 
 

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