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Percorsinellignoto

Palazzo Acerbi, la "casa del diavolo", Milano


"Il principe aveva pensato a tutti i divertimenti possibili. C'erano buffoni, improvvisatori, c'erano ballerini, musicanti, c'era la Bellezza e c'era il vino. Tutto chiuso là dentro. Fuori c'era la Morte Rossa." Edgar Allan Poe (La mascherata della Morte Rossa)


Situato in corso di Porta Romana al civico 3, questo antico edificio deve il nome al marchese Ludovico Acerbi. Il nobile, uomo di fiducia del governo spagnolo, venne inviato a Milano nel 1615 e si stabilì in questo aristocratico palazzo acquistato dal conte Pietro Maria Rossi. Il marchese era un uomo sulla cinquantina, di aspetto superbo, il volto incorniciato da una folta e nerissima barba, gli occhi infuocati e un'espressione sulfurea che incuteva timore verso chiunque lo incontrasse. Si diceva che uscisse dalla propria dimora ogni sera al medesimo orario, verso il tramonto, chiuso nella propria elegante carrozza trainata da sei cavalli neri scortato da sedici staffieri in livrea verde dorata. Era un periodo particolarmente drammatico per Milano, funestato da ricorrenti carestie e pestilenze. Noncurante della miseria che lo circondava, il marchese fece completamente ristrutturare la residenza rendendola una sontuosa reggia in raffinato stile barocco e pose sulla facciata tre minacciosi mascheroni di aspetto diabolico. Non solo, il palazzo divenne presto famoso per le interminabili e sfarzose feste che il marchese organizzava sempre più spesso. Lo stridente contrasto tra la povertà dilagante e l'ostentata e spavalda vita mondana che Acerbi conduceva lo resero sempre più inviso al popolo milanese. Ma è durante la spaventosa pestilenza del 1630 che nasce la leggenda della "casa del diavolo". Mentre la popolazione milanese è falcidiata dal morbo e i nobili terrorizzati fuggono nelle loro sontuose residenze in campagna, a Palazzo Acerbi si organizzano feste sempre più sfrenate. Il marchese e i propri ospiti sembrano incredibilmente immuni al contagio alimentando così nel popolino superstizioso l'idea che qualcosa di malefico e perverso dimori in Porta Romana. L'edificio acquisisce una fama sinistra, la fragorosa risata del marchese e le grida sguaiate dei suoi commensali risuonano nelle strade rese deserte dalla morte. E' quindi il diavolo in persona ad aver preso dimora a Milano sfidando spavaldamente la peste? Nei secoli successivi il palazzo viene ulteriormente ristrutturato fin ad assumere l'aspetto attuale. Nel 1840, durante l'insurrezione delle Cinque Giornate di Milano, la facciata viene colpita da una palla da cannone che è tuttora presente, affiancata da una targa alla memoria di quegli eventi. Un secolo dopo, mentre i bombardamenti alleati nella seconda guerra mondiale devastano Milano, Palazzo Acerbi rimane miracolosamente illeso, alimentando nuovamente le leggende sulla natura diabolica di questo luogo.


In copertina "Ritratto di gentiluomo in pelliccia" di Paolo Veronese, 1560-1569


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