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Monumento funebre del cardinale Francesco Barberini (1597-1682), Basilica di San Pietro, Roma


"Perituri intra peritura vivimus"

Lucio Anneo Seneca


Realizzato dagli scultori Giuseppe Giorgetti e Lorenzo Ottoni tra il 1681 ed il 1682. I lavori furono finanziati dal nipote di Francesco, il cardinale Carlo Barberini. Già collocato nella demolita chiesa di Santa Maria della Febbre, antica sagrestia di San Pietro, questo mirabile esempio di cenotafio barocco è ora nel corridoio tra la Basilica e l'attuale sagrestia realizzata da Carlo Marchionni tra il 1776 ed il 1784. Tutte le parti scultoree del monumento sono opera di Ottoni, tranne l'Atlante di destra che si ritiene sia attribuibile a Giulio Cartari. Per l'esecuzione del busto del cardinale, lo scultore utilizzò la maschera funebre del porporato, realizzata in collaborazione con Giorgetti.


Il cenotafio del cardinale Francesco Barberini si trova nel corridoio che collega la Basilica di San Pietro alla sagrestia. Tutte le parti scultoree furono realizzate da Lorenzo Ottoni (1648-1736) artigiano romano dallo straordinario ingegno artistico. L'Atlante di destra è viceversa attribuito a Giulio Cartari.


Ritratto del cardinale Francesco Barberini realizzato da Lorenzo Ottoni

Nato a Firenze nel 1597 e morto a Roma nel 1679, era nipote di papa Urbano VIII, al secolo Maffeo Vincenzo Barberini, che lo elevò alla carica cardinalizia nel 1623 a soli ventisei anni. Nella sua lunga carriera ecclesiastica, Francesco Barberini ricoprì le più alte cariche della Chiesa di Roma, tra le quali il vicencallierato e la segreteria di Stato. Fu bibliotecario della Vaticana e diede inizio alla ricchissima biblioteca barberiniana. Francesco Barberini è inoltre ricordato per il mecenatismo nel campo delle arti, Gian Lorenzo Bernini era tra i suoi protetti, e per i suoi approfonditi studi umanistici, tra i quali spicca la traduzione degli scritti dell'imperatore Marco Aurelio.


La chiesa di Santa Maria della Febbre in una stampa del XVII secolo

Antico mausoleo funebre di epoca imperiale, adiacente all'antica basilica costantiniana di San Pietro, della quale divenne sagrestia. Deve il nome ad un'immagine della Vergine invocata a protezione dalle febbri malariche. Era anticamente conosciuta anche come Rotonda di Sant'Andrea. Nelle immediate vicinanze della chiesa era posizionato l'obelisco che tutt'ora si trova in piazza San Pietro dal 1586 per volontà di papa Sisto V. Verso la fine del XVIII secolo la chiesa fu demolita per permettere l'edificazione dell'attuale sagrestia della Basilica realizzata da Carlo Marchionni a partire dal 1776.

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