Lo "spartito del diavolo" e il Santuario della Madonna delle Vigne, Lucedio di Trino (VC)

"Gli altari in rovina sono abitati da demoni." Ernst Junger (da Epigrammi p.187)

Edificato nel XXVII secolo, il Santuario del SS.Nome di Maria detto Madonna delle Vigne sorge, tra infinite distese di risaie, in una zona semicollinare sperduta nel cuore della campagna vercellese. A seguito della sconsacrazione versa in totale stato di abbandono. L'edifico è ormai fatiscente immerso nella boscaglia e circondato dai rovi . La sua storia è legata alle inquietanti vicissitudini della vicina abbazia cistercense di Lucedio da cui esso dipendeva. Pare infatti che dal 1684, a seguito di un sabba, l'abbazia fu teatro di riti satanici, stregonerie ed ogni sorta di depravazione a cui i monaci, posseduti da entità demoniache, si erano sconsideratamente dedicati. Sta di fatto che, esattamente un secolo dopo questi presunti casi di possessione diabolica, Papa Pio VI firmò l'atto di sconsacrazione, o più precisamente secolarizzazione, dell'abbazia causando in tal modo, seppur indirettamente, l'inizio dell'inesorabile declino del santuario della Madonna delle Vigne. Quest'ultimo venne definitivamente abbandonato nel secolo scorso. Al suo interno si trova un enigmatico dipinto raffigurante un organo e un pentagramma. Quest'ultimo è conosciuto come "spartito del diavolo" che, leggenda vuole, se suonato al contrario libererebbe un demone imprigionato nel sotterraneo della chiesa. Il brano risulta effettivamente palindromo e, cosa ancor più strana, il primo pentagramma è misteriosamente vuoto.

In copertina "Mephisto" di Eduard von Grutzner, 1895 Un' immagine che si addice molto all'ipotetico demone rinchiuso nei sotterranei del santuario della Madonna delle Vigne.