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Il sensuale fantasma di Matelda, Castello di Locate di Triulzi (MI)

  • Percorsinellignoto
  • 12 lug 2019
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 24 ott 2020

"Ma, morta o viva, statua o donna, ombra o corpo, la sua bellezza era sempre la medesima: solo il verde bagliore del suo sguardo era lievemente smorzato, e la sua bocca era livida". Théophile Gautier (Clarimonde)

Il quattrocentesco maniero appartenuto alla famiglia patrizia dei Trivulzio, è soprattutto noto per essere indissolubilmente legato alla Principessa Cristina Trivulzio di Belgioioso (1808-1871). Donna di grandissimo temperamento, colta, coraggiosa e protagonista del Risorgimento italiano, alla sua morte diede origini a lugubri leggende. Ma, oltre a lei, un'altra figura femminile pare aleggi tra le mura del castello di Locate. Si tratta della languida ed affascinante contessina Matelda. In vita pare condusse una vita dissoluta, era bellissima ed ammaliava con il suo fascino giovani uomini di qualsiasi estrazione sociale. La morte la colse improvvisamente in giovane età ma, secondo leggenda, non spense il suo prorompente erotismo. Pare infatti che il suo spettro abbia continuato ad aggirarsi nella torre del castello dei Trivulzio comparendo, soprattutto agli uomini, con tutta la sua carica erotica in atteggiamenti provocanti per poi scomparire all'improvviso, non appena si tentasse di avvicinarla. La sensulità di Matelda parve così sfidare beffardamente gli abissi della morte e l'inesorabile scorrere del tempo...


In copertina "Il Peccato" di Franz von Stuck, 1893

 
 
 

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