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Il misterioso fiume Idume ed il fantasma del castello di Lecce

Aggiornamento: 17 gen 2021


"La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera, e il pozzo da cui scaturisce il vostro riso è stato sovente colmo di lacrime." Khalil Gibran Il capoluogo salentino è una città splendida, contraddistinta da un centro storico quasi interamente realizzato in un sontuoso stile barocco che la rende una delle città più belle del nostro paese. Ma Lecce è anche ricca di misteri e di leggende; e non potrebbe essere altrimenti, non fosse altro per i secoli di storia che essa ha alle proprie spalle. Il sottosuolo sarebbe attraversato dal misterioso fiume Idume, le cui acque cristalline sono visibili solo nei sotterranei di alcuni antichi palazzi signorili affiorando lungo un percorso che pare rivelarsi un viaggio iniziatico. Uno di questi edifici, palazzo Adorno, edificato nel 1568, fu anticamente abitato da una famiglia di origine ebraica che utilizzava questa falda naturale per le abluzioni rituali. I vecchi pozzi di Lecce attingono dalle acque di questo fiume sotterraneo e, secondo leggenda, nelle notti di luna piena, da essi si udirebbero voci fanciullesche a volte gioiose, a volte rotte dal pianto. Sono forse le voci delle ninfe che da tempo immemore lo popolano? Un'altra leggenda vuole che all'interno delle mura del possente castello di Lecce si possa spesso udire, nelle ore notturne, lo straziante lamento di un bambino. La leggenda pare ricollegarsi ad una vicenda tristemente reale. Decenni orsono un bambino, figlio di un militare, cadde in uno dei pozzi del castello ed il suo corpo non fu mai ritrovato. I lamenti apparterrebbero quindi allo spirito senza pace di questo piccolo innocente così tragicamente scomparso.


In copertina "La verità che esce dal pozzo" di Jean-Léon Gérome, 1896

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