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Il Lariosauro ed il mostro del lago di Como

Aggiornamento: 15 feb 2020

"Finchè gli uomini crederanno nell'infinito, alcuni laghi saranno creduti senza fondo".


Henry David Thoreau

Nel lontano 1830, sulle sponde del lago di Como, avvenne un ritrovamento di grandissima rilevanza scientifica: nelle cave di marmo nero di una località compresa tra i comuni di Perledo e Varenna, vennero alla luce diversi resti fossili appartenuti ad un rettile preistorico vissuto oltre 230 milioni di anni fa nel medio periodo Triassico. Nominato Lariosaurus balsami, questo arcaico rettile, vagamente simile ad un moderno coccodrillio,era nonostante le dimensioni contenute un predatore temibilissimo. Apparteneva all'ordine dei Notosauri, abilissimi nuotatori, perfettamente adattati alla vita acquatica. Nella remota epoca in cui visse il Lariosauro, la Valle Padana era sommersa in buona parte da un mare a tutti gli effetti tropicale. In particolare l'attuale Lombardia occidentale era parte di un immenso golfo oceanico denominato Tetide, da ciò si spiega l'elevato numero di ritrovamenti di fossili di pesci e di rettili preistorici nelle località prealpine. Fin qui la realtà scientifica; poichè dal 1946 sono stati segnalati diversi avvistamenti di misteriose creature acquatiche in prossimità delle coste del lago di Como. E' stato però appurato che queste segnalazioni, che sembravano far supporre la presenza di un mostro nelle acque lariane simile a quello di Loch Ness, sono state abbondantemente sopravvalutate dal sensazionalismo giornalistico. Qualcuno addirittura aveva teorizzato l'esistenza di una ipotetica creatura acquatica in qualche modo evolutasi dal Lariosauro e adattata alla vita lacustre. Sta di fatto che il lago di Como è tra i più profondi d'Europa, arrivando a superare in alcuni punti i 400 metri, con un fondale formato da un labirinto di grotte ed anfratti rocciosi. Secondo i criptozoologi sarebbe un ambiente ideale per poter ospitare specie animali sconosciute o ritenute estinte. Ipotesi realistiche o puramente fantasiose?


In copertina dettaglio della testa del Lariosauro in un disegno di Giancarlo Colombo, autore di testi di divulgazione scientifica editi dall'Associazione Culturale "Luigi Scanagatta" di Varenna (LC). Il rettile venne ufficialmente denominato "Lariosaurus balsami" nel 1847 dal geologo milanese Giulio Curiani. "Lariosaurus" da Lario, antico nome del lago di Como,mentre "balsami" in omaggio allo studioso prof.Balsamo Crivelli che per primo stilò una classificazione rigorosamente scientifica dei reperti fossili del Lariosauro.



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