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Percorsinellignoto

Il fantasma di Carlina e il Duomo di Milano


"Quei giorni felici, or dove sono? Pallidi spettri nel pensiero!" Edward Young A Schignano, piccolo centro rurale della Val d'Intelvi, poco sopra Como, era una fredda e grigia giornata d'Ottobre di fine ottocento. Ma per Carlina era comunque il giorno più importante della propria vita perchè stava finalmente coronando il sogno d'amore sposando il suo Renzino. In paese era ancora viva la consuetudine per le giovani spose dell'abito nero, poichè, anticamente, per ingannare gli uomini del feudatario locale che si arrogava l'odioso "jus primae noctis", le sposine venivano vestite a lutto. Il giorno dopo la cerimonia Carlina, avvolta nel suo abito nuziale nero, ed il suo sposo partirono alla volta di Milano per un breve viaggio di nozze. La città era gelida e cupa, immersa in una nebbia molto fitta. Ma questo non scoraggiò i due giovani sposi dal salire in cima al Duomo per ammirarne da vicino il maestoso e straordinario scenario offerto dalle sue innumerevoli guglie. Il cuore della ragazza era però molto turbato poichè celava un terribile segreto. Pochi mesi prima del matrimonio si era concessa ad un giovane e affascinante forestiero. In quel fugace incontro amoroso era però rimasta incinta e aveva fatto credere a Renzino che la creatura che portava in grembo fosse sua. Ora quel luogo così austero e spettrale era per lei un tormento. Le statue parevano fissarla con sguardo severo e accusatorio ed i mostri e i draghi che formano i doccioni sembravano pronti a divorarla come punizione per la sua colpa. Terrorizzata e sconvolta dal rimorso lasciò improvvisamente la mano del marito e iniziò a correre a perdifiato gridando per l'angoscia che la tormentava. A causa della fitta nebbia non riuscì a scorgere in tempo il ciglio del cornicione precipitando così nel vuoto. Nonostante le disperate ricerche il suo corpo non fu mai trovato. Secondo leggenda il suo spettro vaga tutt'ora tra le guglie del Duomo. Di tanto in tanto, la sua figura eterea in abiti ottocenteschi neri e con il terrificante sguardo dei suoi occhi gelidi e bianchi, compare nelle foto spensierate che ritraggono le giovani coppie di sposi nel sagrato della Cattedrale milanese.

In copertina "La vedova", di Anders Zorn, 1883

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