Il Duomo di Monza e la leggenda di Teodolinda
- Percorsinellignoto
- 12 ott 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 feb 2020
"...giusta nel giudicare, misericordiosa nel parlare, amicissima di Cristo, sostenitrice del gregge cattolico, perenne nemica del diavolo, antagonista totale della sua sostanza eretica."
Sisebuto re dei visigoti di Spagna (riferendosi alla regina Teodolinda)
L'origine di questa superba basilica è legata indissolubilmente alla figura della regina dei longobardi. Sorge infatti sull'oraculum edificato per suo volere nel 595 e consacrato a San Giovanni Battista, di cui la regina germanica era profondamente devota. Teodolinda era infatti una fervente cattolica e fu la principale artefice della conversione dei longobardi dall'originale fede ariana al cattolicesimo. Secondo leggenda durante una cavalcata fuori dalle mura di Milano, inoltrandosi con il suo seguito nella foresta lambita dal fiume Lambro, Teodolinda fu colta da improvvisa stanchezza. Assopitasi al riparo di un grande albero, le apparve in sogno una candida colomba che le pronunciò la parola "modo" (qui) alla quale la regina rispose prontamente "etiam" (sì). Fu dunque quello il luogo prescelto per costruire la cappella palatina da consacrare a San Giovanni Battista. Dalla pronuncia delle due parole ebbe inoltre origine il termine "Modoetia", l'antico nome di Monza. Il Duomo venne ricostruito verso la metà del XIII secolo. La stupenda facciata gotica fu realizzata tra il 1370 ed il 1396 da Matteo da Campione. Nella cappella che custodisce la celebre Corona Ferrea, intitolata a Teodolinda, è presente uno sbalorditivo ciclo pittorico, suddiviso in quarantaquattro scene, che narra le vicende della sovrana longobarda. L'opera, realizzata tra il 1444 ed il 1446 dalla famiglia di pittori lombardi Zavattari, è un pregevole esempio di pittura tardogotica. Sempre nella Cappella di Teodolinda, alle spalle dell'altare voluto da re Umberto I per custodire la Corona Ferrea, è posizionato l'antico sarcofago che nel 1308 raccolse le spoglie della regina germanica. Teodolinda, scomparsa nel 627, era stata originariamente inumata all'interno del Duomo. Amatissima dal suo popolo, divenne ben presto una figura leggendaria e venerata come beata. Sembra che il suo spirito non abbia mai abbandonato questo luogo ma tutt'ora aleggi nella piazza sulla quale si affaccia la cattedrale da lei ardentemente voluta.
In copertina dettaglio della scena del matrimonio tra Teodolinda e Agilulfo.
E' parte dello sbalorditivo ciclo pittorico, realizzato nel XV secolo dagli Zavattari, nella Cappella dedicata alla regina longobarda. Durante il suo regno il popolo longobardo visse un periodo di pace e prosperità. Teodolinda fu una regina molto amata e divenne ben presto leggendaria. Per secoli è stata oggetto di fervida venerazione popolare non riconosciuta però ufficialmente dalla Chiesa di Roma. Cattolicissima, tenne ottimi rapporti con papa Gregorio Magno e si prodigò a favorire la conversione dei longobardi alla propria fede, promuovendo l'opera evangelizzatrice di San Colombano, predicatore di origini irlandesi. Nella Cappella di Teodolinda è gelosamente custodita la Corona Ferrrea. Superbo esempio di gioielleria altomedievale, prende il nome dal chiodo della Santa Croce che vi sarebbe stato inserito. Per secoli venne utilizzata nelle cerimonie di incoronazione dei re d'Italia e degli imperatori del Sacro Romano Impero, tra i quali Federico Barbarossa, Carlo V d'Asburgo e Napoleone Bonaparte.
Comments