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I misteri del "papa mago" Silvestro II, Basilica di San Giovanni in Laterano, Roma

  • Percorsinellignoto
  • 9 lug 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 15 feb 2020

"Iste locus Silvestris membra sepulti venturo Domino conferet ad sonitum"



Di umili origini, Gerberto di Aurillac nacque in Francia nel 940. Dopo una brillante carriera ecclesiastica venne eletto papa nel 999 assumendo il nome di Silvestro II. Sedette sulla Cattedra di San Pietro fino all'anno 1003, in un periodo di particolare tribolazione per la Chiesa. La sua elezione a pontefice fu fortemente sostenuta dall'imperatore germanico Ottone III e questo, oltre alle origini francesi, lo rese inviso alla curia romana. Silvestro II era un uomo particolarmente eclettico, affascinato dallo studio delle scienze e dalle loro possibili applicazioni pratiche. Eccelleva nelle discipline matematiche e nell'astronomia ed era un grande estimatore della cultura araba. Ancora in vita il papa fu però al centro di dicerie e pettegolezzi. Era sospettato di essere un esoterista, di praticare la stregoneria e di aver sottoscritto un patto col diavolo per ottenere l'elezione al soglio pontificio. Dopo la sua morte fu per secoli al centro di lugubri leggende. Il "papa mago" venne descritto da numerosi cronisti medievali come un uomo dedito a pratiche di magia nera in combutta con un demone dalle sembianze femminili di nome Meridiana. Gli si attribuì addirittura il possesso di una misteriosa testa parlante in metallo, probabilmente oro, che egli interpellava come una sorta di oracolo. Il cardinale tedesco Bennone di Osnabruck, vissuto nell'XI secolo, scrisse che il papa francese, sentendosi vicino alla morte, si pentì delle trame con il Maligno, pregò allora i cardinali di squartare il proprio cadavere e di abbandonarlo su un carro di buoi. Questa tesi pare fosse ripresa da una lapide trecentesca, posta nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, andata perduta ma trascritta nel XVI secolo dal viaggiatore tedesco Lorenzo Schrader. Il cronista britannico Guglielmo di Malmesbury , monaco benedettino vissuto nel XII secolo, accusò Gerberto di essere stato un negromante che si avvaleva di un misterioso libro di formule magiche sottratto con l'inganno ad uno stregone. La leggenda nera di Silvestro II non risparmiò neppure la sua tomba posta nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Si diceva che all'approssimarsi della morte di un cardinale la lapide si inumidisse mentre alla morte di un papa versasse acqua. Nel 1648, durante i lavori di ristrutturazione della Basilica, il sepolcro di Silvestro II venne scoperchiato per volere di papa Innocenzo X. Con enorme stupore dei presenti, come testimoniato dal canonico Cesare Rasponi, il corpo venne trovato incredibilmente intatto, rivestito degli ornamenti pontificali. Ma, una volta a contatto con l'aria, si dissolse completamente polverizzandosi. Successivamente a questo misterioso episodio nacque un'altra leggenda. Dovuta ad un'errata traduzione dell'epigrafe sulla lapide funebre (da noi riportata come introduzione), vorrebbe che all'avvicinarsi della morte di un papa si possa distintamente sentire un inquietante scricchiolio di ossa provenire dal cenotafio del "papa mago"! Forse, a distanza di un millennio dalla morte, aleggia ancora l'ombra di Gerberto di Aurillac nella "madre di tutte le chiese"!

 
 
 

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