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Percorsinellignoto

Cimitero Vecchio di Viggiù (VA)

Aggiornamento: 15 feb 2020


"Io ho fatto il mio letto in ossari e su bare, dove la nera morte archivia i trofei che ti ha conquistato, sperando di placare quelle ostinate interrogazioni di te e dei tuoi forzando qualche solitario fantasma, tuo messaggero a rivelare la storia di quel che siamo." Percy Bysshe Shelley

Situato nel cuore di una terra di celebri scultori e "picasass", rappresenta un piccolo, ma straordinario, esempio di arte sepolcrale lombarda del XIX secolo. Venne inaugurato nei primi anni dell'800 (la prima documentazione ad esso inerente è datata al 1818) a seguito dell'editto napoleonico di Saint Cloud, che imponeva nuovi spazi cimiteriali al di fuori delle mura cittadine. Fu definitivamente chiuso nel 1912, perché ormai non più sufficiente ad accogliere ulteriori sepolture. All'interno di questo antico camposanto si trovano sculture di grande pregio, non semplicemente artistico, ma anche storico e culturale, che testimoniano la grande abilità dei mastri scalpellini di questa zona. Molte altre sono state trasferite nel museo cittadino di Villa Borromeo per preservarle dall'incuria e da possibili atti di vandalismo. A rendere molto particolare questo antico e sobrio cimitero, tanto da considerarlo una sorta di "giardino esoterico", è indubbiamente la presenza, in molte lapidi, di un'esplicita simbologia esoterico-massonica. Queste sono prevalentemente concentrate nell'area riservata agli acattolici creata nel 1880, e sono la dimostrazione della forte e radicata presenza dell'antica Libera Muratoria tra gli esperti artigiani viggiutesi della lavorazione della pietra. Come un museo a cielo aperto, immerso nel verde e nel silenzio della natura, esso offre un'eccezionale excursus di iconografia funeraria che spazia da quella cristiano-cattolica più tradizionale a quella esoterica di matrice massonica, passando per opere viceversa ispirate al gusto neoclassico di fine '800. Caratterizzato dalla consuetudine di ispirazione anglosassone e nordica in generale di seppellire in terra, il Cimitero Vecchio è un luogo fuori dal tempo e di struggente romanticismo seppur inevitabilmente tetro. E' aperto unicamente nella prima settimana di Novembre, in concomitanza con la festività dei defunti. Giorni in cui le nere e fredde lapidi di pietra arenaria locale, segnate dall'inesorabile scorrere del tempo sono ricoperte da un tappeto di foglie color dell'oro. Narrano leggende di paese che tra i sepolcri aleggia lo spirito senza pace di una giovane donna di nome Eutilia che, suicida per amore, è alla disperata ricerca del suo amato. Racconti che aggiungono una nota lugubre a questo luogo incantato.

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