"Considero l'eternità come un riposo, come una splendida dimora, non come un abisso né un luogo di terrore." Charlotte Bronte
Databile al 1729, è delimitato da una balaustra di stile barocco con pilastrini sormontati da sculture raffiguranti macabri teschi e ombreggiato da cipressi che simboleggiano idealmente il passaggio dalla vita alla morte. Il camposanto venne realizzato all'interno del chiostro grande, sul versante orientale, in sostituzione del precedente antico cimitero della Certosa. L'opera, eseguita su disegno originale dell'architetto e scultore di origini bergamasche Cosimo Fanzago (1591-1678), è evidentemente ispirata alla struttura del camposanto della Certosa di San Martino di Napoli, progettato e realizzato dallo stesso Fanzago. Le sepolture dei monaci certosini erano umilissime. I corpi venivano infatti inumati senza bara e le tumulazioni erano segnalate con semplici e anonime croci di legno. La Certosa di San Lorenzo è uno dei più grandiosi complessi monumentali d'Italia. Il chiostro grande risulta il più esteso d'Europa. Venne fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino conte di Marsico, ma la sua costruzione si protrasse per secoli. L'aspetto attuale è dovuto in massima parte alla grandiosa ristrutturazione settecentesca. Intitolata a San Lorenzo, la Certosa riprende nella sua pianta il disegno della graticola, strumento di martirio del santo, che compare spesso nei fregi e nelle decorazioni che la caratterizzano. Dal 1982 il complesso architettonico è affidato alla Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Salerno. Compresa nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è dal 1998 patrimonio UNESCO.
In copertina la Morte, raffigurata da un cadavere in avanzato stato di decomposizione, sorprende un monaco certosino in una Danza Macabra del XV secolo.
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