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Chiostro lateranense, Roma

  • Percorsinellignoto
  • 4 ago 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 15 feb 2020

"Qui son li frati miei che dentro ai chiostri fermàr li piedi e tennero il cor saldo"

Dante Alighieri (Paradiso XX 50-51)



Sulla sinistra dell'altare della Basilica di San Giovanni in Laterano si accede all'incantevole chiostro duecentesco, unica testimonianza giunta sino a noi dell'antico monastero benedettino di San Pancrazio, attiguo alla basilica pontificia. Il chiostro, con il suo gradevole giardino, si presenta come un estatico angolo di Medioevo, molto distante dalla confusione della moderna metropoli. Venne realizzato a partire dal 1215, durante l'ultimo periodo del pontificato di Innocenzo III, da Pietro Vassalletto, esponente di primo piano di una nota famiglia di scultori ed architetti di scuola cosmatesca. A seguito della sua morte, l'opera venne ultimata nel 1232 dal figlio Nicola, sotto il pontificato di Gregorio IX. Il chiostro lateranense, a pianta quadrata, risulta il più grande di Roma. Precedentemente all'opera di rifacimento dei Vassalletto, aveva principalmente la funzione di raccolta delle acque piovane. Ne è testimonianza il pozzo posizionato al centro del chiostro, detto della Samaritana, databile all'epoca carolingia (secolo VIII-IX). Questo luogo fuori dal tempo è considerato un capolavoro di architettura cosmatesca, una superba sintesi di stile romanico con influssi gotici e cromatismo musivo di ispirazione arabo-bizantina. Le colonne binate che lo contraddistinguono sono in buona parte tortili, altre lisce, spesso finemente intarsiate. La visione delle arcate dall'interno del giardino è sbalorditiva. Gli archivolti si fregiano di una straordinaria sequenza di bassorilievi raffiguranti allegorie del peccato, figure zoomorfe ed altre immagini ispirate all'iconografia romanica ed ai bestiari medievali. Su tutto il perimetro si sviluppa inoltre un fregio composto da figure geometriche realizzate in marmo policromo e un iscrizione musiva a caratteri bianchi su sfondo blu. Passeggiando per i porticati si può ammirare un'imponente raccolta di reperti provenienti dalla basilica laterana originale, precedenti ai grandi lavori di rifacimento del XVII secolo. Frammenti di lastre tombali, iscrizioni marmoree riportanti bolle papali, resti del trono papale di Nicola V (1290-1292), frammenti dell'Altare della Maddalena, gli antichi battenti bronzei della Scala Santa e materiale di epoca romana e paleocristiana caratterizzano questa eccezionale raccolta.

 
 
 

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