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Chiesa di Santa Maria dell'Anima, Roma


"I sentieri della gloria non conducono che alla tomba"

Thomas Gray

E' la chiesa nazionale della comunità tedesca romana che originariamente era composta anche da olandesi e fiamminghi, si trova nell'omonima via nelle immediate vicinanze di piazza Navona. Venne fondata su di un edificio del XIV secolo che Joannes Peter de Dordrecht, insieme alla propria consorte, adibì ad ospizio per poveri e pellegrini di lingua germanica. Successivamente vi fu istituita una confraternita il cui statuto venne redatto da Dietrich von Niem. Nel 1406 papa Innocenzo VII pose il ricovero, intitolato alla "beatae Mariae animarum" sotto la protezione della Santa Sede rendendolo istituto pontificio. In seguito venne accorpato all'ospizio e al proprio oratorio, l'ospedale di Sant'Andrea. All'istituto venne inoltre concesso di dotarsi di un proprio cimitero. In occasione del Giubileo del 1500 si decise di riedificare l'originale chiesa trecentesca. Nel 1542 fu finalmente consacrata la nuova chiesa realizzata in stile rinascimentale. Nei secoli successivi Santa Maria dell'Anima godette del patrocinio degli Asburgo d'Austria i quali, in qualità di imperatori del Sacro Romano Impero, la resero nel XVIII secolo il luogo sacro di riferimento per tutti i cattolici di lingua tedesca residenti a Roma. L'edificio subì ingenti danni a seguito dell'invasione delle truppe francesi del 1798, durante la quale i soldati napoleonici ridussero la sacrestia a stalla per i propri cavalli. La chiesa oggi si presenta come splendido esempio di arte rinascimentale e barocca. E' strutturata a tre navate e quattro campate con otto cappelle laterali della medesima altezza delle navate come d'uso nelle chiese tedesche. Conserva pregevoli opere d'arte tra le quali il monumento funebre al papa di origine olandese Adriano VI (realizzato da Baldassarre Peruzzi nel XVI secolo), la splendida cappella dei Margravi di Brandeburgo (impreziosita dagli affreschi di Francesco Salviati, XVI secolo), i dipinti di Carlo Saraceni (XVII secolo) e le sculture di Michelangelo Senese. La facciata venne realizzata da Giuliano da Sangallo e completata da Andrea Sansovino autore della scultura presente nel timpano del portale principale raffigurante la Madonna tra due anime del Purgatorio. Nella chiesa sono presenti numerose lapidi sepolcrali e sontuosi cenotafi barocchi ognuno dei quali caratterizzato da "vanitas" raffiguranti spesso il teschio alato simbolo della fugacità della vita terrena e dell'ascesa dell'anima verso la vita eterna.

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