"Io sono colei che è, che è sempre stata e sempre sarà, e nessun mortale ha mai sollevato il mio velo". (frase incisa sulla statua di Iside a Sais, riportata da Plutarco)
Venne edificata a partire dal 1818 e terminata nel 1831, per celebrare il ritorno di re Vittorio Emanuele I di Savoia, il 20 Maggio 1814, a seguito della sconfitta di Napoleone Bonaparte. Progettata e realizzata dall'architetto Ferdinando Bonsignore, su ispirazione del Pantheon di Roma, richiama maggiormente un tempio pagano di epoca classica piuttosto che un luogo di culto cattolico. Posta in posizione molto rialzata rispetto all'omonima piazza, si raggiunge salendo un'ampia scalinata in cima alla quale, ai lati, sono poste due statue raffiguranti rispettivamente la Fede e la Religione. Si accede alla chiesa attraverso un imponente pronao esastilo con le colonne sormontate da capitelli in stile corinzio. L'interno, perfettamente circolare, è illuminato dall'oculo posto all'apice della grande cupola che sormonta l'edificio. La chiesa della Gran Madre di Dio è considerata dagli esoteristi un luogo molto particolare, interessato da quell'immaginario flusso di energia positiva che interessa la "Torino bianca", contrapposta alla "Torino nera" che viceversa sarebbe contraddistinta da un'oscura negatività. Secondo leggenda questa chiesa votiva venne costruita dove nell'antichità sorgeva un tempio consacrato alla dea Iside, la cui venerazione dall'Egitto si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo, richiamando gli ancestrali culti della Grande Madre o Dea Madre. La posizione del tempio, nelle immediate vicinanze della riva del fiume Po, riporterebbe al culto legato alla sacralità dell'acqua, simbolo di fertilità. Ma non solo...il calice che la statua raffigurante la Fede alza verso il cielo, simboleggerebbe il Santo Graal ed il suo enigmatico sguardo sarebbe rivolto verso il luogo preciso dove verrebbe gelosamente custodita la reliquia più sacra e ambita della storia della cristianità!
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