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Percorsinellignoto

Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, Galatina (LE)

Aggiornamento: 15 feb 2020


"Il Libro della Vita comincia con un uomo e una donna in un giardino. E termina con l'Apocalisse". Oscar Wilde


Eccezionale connubio di architettura gotica e romanica pugliese. Venne edificata tra il 1384 ed il 1391 per volere del principe di Taranto e conte di Nola Raimondello Orsini del Balzo che sposò, nel 1384, la colta nobildonna Maria d'Enghien contessa di Lecce. La consacrazione a Santa Caterina d'Alessandria fu a seguito di un pellegrinaggio del conte Orsini in Terra Santa, ed in particolare sul Monte Sinai dove ebbe modo di visitare l'antico convento dedicato alla santa. All'interno della basilica uno straordinario e suggestivo ciclo di affreschi, datati dall'inizio del XIV alla metà del XV secolo, ricopre quasi integralmente le tre navate. Buona parte degli affreschi oggi visibili furono commissionati da Maria d'Enghien dopo la morte del marito, avvenuta nel 1405, e, successivamente, dal figlio Giovanni Orsini del Balzo. Vennero chiamati artisti da ogni parte d'Italia, tra i quali spicca il nome di Francesco d'Arezzo, ed in particolare maestranze di scuola giottesca. Di straordinario impatto visivo è sicuramente il ciclo pittorico dedicato all'Apocalisse, che interessa la prima parte della navata centrale e la controfacciata, di autore ignoto ma di probabile scuola napoletana. Le altre tematiche, che occupano integralmente la navata centrale, sono la Genesi, episodi evangelici e scene di vita di Santa Caterina, tutte opere di evidente impronta giottesca e senese. L'incredibile intensità ed estensione degli affreschi rendono la basilica salentina paragonabile a quella di San Francesco d'Assisi. L'edificio sorge su una preesistente chiesa bizantina databile al IX-X secolo. Annesso alla basilica il convento orsiniano ricostruito nel XVII secolo sul precedente di epoca quattrocentesca.

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