"Il supremo aristocratico non è il signore feudale nel suo castello, ma il monaco contemplativo nella sua cella." Nicolàs Gòmez Dàvila
Questo straordinario tempio a cielo aperto è situato nella verde campagna senese della Val di Merse, in una posizione di assoluto isolamento che lo rende ancor più suggestivo. E' un luogo avvolto in un' atmosfera leggendaria e misteriosa. La sua stessa costruzione, caratterizzata da rigorose proporzioni e armoniche simmetrie, pare sia stata ispirata da precisi criteri di geometria sacra comuni a diverse altre cattedrali ad essa contemporanee. L'abbazia, contraddistinta appunto dall'imponente chiesa gotica ora in rovina, formava anticamente con l'Eremo o Rotonda di Montesiepi un unico complesso monastico cistercense. La Rotonda venne edificata tra il 1182 ed il 1185 su un'altura che domina la sottostante abbazia nel luogo esatto dove San Galgano, ex cavaliere, si ritirò a vita eremitica fino alla fine dei suoi giorni. In questo edificio è ancora conservata la spada che leggendariamente il santo conficcò nel terreno a mò di croce. L'abbazia, con la superba chiesa dedicata appunto a San Galgano, venne viceversa costruita in un arco temporale tra il 1218 ed il 1268, anno della consacrazione per opera del vescovo di Volterra Alberto Solari. L'abbazia visse un secolo di grande splendore e prosperità grazie allo sfruttamento delle fertili terre circostanti. Il monastero instaurò stretti rapporti economici con la Repubblica di Siena e godette della benevolenza sia dell'imperatore Federico II, probabilmente affascinato dalle leggende sull'Eremo di Montesiepi, che del papa Innocenzo III . Nel '300 a causa di carestie e pestilenze iniziò il declino ed il progressivo abbandono da parte dei monaci. Nel '500 l'amministrazione commendataria portò alla definitiva rovina finanziaria il complesso abbaziale. Essa fu talmente scellerata che si arrivò persino a demolire e mettere in vendita il rivestimento in piombo del tetto. Nel 1789 il monastero venne sconsacrato e definitivamente abbandonato.
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